L'Arlechin è direttamente derivato dal Fantastic del quale conserva l'ala e i piani di coda, con un solo lieve aumento della deriva. L'ala è costruita da un blocco di polistirolo col solito metodo del filo caldo ed è anche svuotata internamente, consentendo così un facile inserimento del longherone. La fusoliera è stata aumentata in altezza, con un incremento della superficie laterale e semplificata notevolmente nella costruzione. Tranne l'ala tutto il modello è in depron, salvo qualche pezzo in compensato (ad esempio il castello motore e il gruppo carrello) e in balsa (longherone alare e unione semi-elevatori).
I dati principali del modello sono:
AA: 1064 mm
Lunghezza: 1046 mm
Superficie alare: 26,1 dm²
Carico alare: 18,8 g/dm²
Peso con 8 celle da 500 mAh: 492 g (in assetto di volo)
Motorizzazione: Brushless Hacker B20 18L ridotto 4:1
Elica: APC slow flyer 10 x 7
Data collaudo: 2/9/2002
Nell'immagine sopra si notano bene i tipici raccordi alari che ricordano chiaramente il famoso acrobatico italiano Katana, dal quale il modello è ampiamente ispirato.
In questa vista laterale si nota l'aumento dell'"altezza" della fusoliera rispetto al precedente Fantastic. La colorazione del modello e la decorazione sulla deriva ricordano simpaticamente il nome del modello: Arlechin (nome dialettale della famosa maschera veneziana Arlecchino). Il modello ha ovviamente prestazioni acrobatiche di tutto rispetto e simili a quelle del Fantastic. Tutte le figure sono possibili compreso l'hovering. La semplicità costruttiva ha fatto sì che il peso finale del modello, nonostante l'aggiunta del carrello, ed a parità di equipaggiamento, sia del tutto simile a quello del Fantastic (492 contro 494 g).
Nell'immagine sopra si nota bene la disposizione dell'equipaggiamento del modello. Tutto è collegato e disposto nella parte inferiore del modello che rimane aperta e accessibile con estrema facilità. Il motore, il regolatore e la batteria sono efficacemente raffreddati, ed il carrello anteriore estraibile (il cuneo di blocco è fissato con del nastro adesivo fibrato). Il comando degli alettoni avviene per mezzo di due micro servi che sono collegabili su due canali separati (come nel caso del presente modello) o tramite una prolunga ad "Y". La fusoliera, se escludiamo il castello motore e il gruppo carrello, non ha ordinate, ma due correnti in depron che partono circa dal bordo posteriore dell'ala fino alla coda. La parte superiore della fusoliera è ottenuta semplicemente incollando la parte superiore delle fiancate laterali. Se volete potete scaricare il progetto del modello in formato dxf compresso, e pure le istruzioni per costruirlo,  andando nella sezione "download".
Qui vediamo un particolare dell'attacco del pattino di coda (cucito su un pezzettino di compensato). I servi del timone e della deriva sono alloggiati direttamente in coda e con prolunga autocostruita collegati alla ricevente.
Ecco un dettaglio del motore e del fissaggio al castello / ordinata motore: un pò di nastro adesivo e una fascetta sono suficienti. L'elica è collegata al mozzo con elastici; questo accorgimento fa si che in caso di urto l'elica o il blocco motore / fusoliera siano salvaguardati.
Sopra vediamo il mio secondo Arlechin costruito con una nuova decorazione. Il modello è ancora più leggero del precedente e con sole 6 celle da 500 mAh pesa solo 425 g in ordine di volo e riesce ancora a stare in hovering.
Il modello è stato collaudato anche in palestra il 24 novembre 2002 a Rovereto in occasione del raduno indoor. Si noti la scritta "ecologista": Don't shoot me, watch me!, e cioè: non spararmi, osservami; un caldo invito ad abbandonare la caccia e dedicarsi al birdwatching!!!

 
© Emanuele Stival 14/03/2012
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